E' uno dei lavori che le giovani studentesse prediligono, occupa qualche ora al giorno, se viene remunerato qualche si deve, permette di guadagnare qualche euro per coprire le spese più urgenti.
Col tempo, però, ha perso la sua "importanza" nel panorama dei lavori più in voga fra i giovani, complice la crisi che ha spinto i genitori ad affidarsi, quando possono, ai nonni e complici, soprattutto e purtroppo, i video games.
Siamo passati dalla playstation, alla xbox come console da collegare alla tv e passarci le ore, ai giochi per i personal computer ed anche loro richiedono ore ed ore, fino ad arrivare alle console portatili, che stanno in una mano, che vengono comodamente riposti in borsa dal genitore, e che tengono occupato il figlio, incollandolo a quello schermo come se fosse un magnete con la calamita.
Sempre più spesso mi capita di osservare scene di questo genere, in treno dove per poter leggere una mamma ha consegnato il miracoloso giocattolo al figlio, in metropolitana dove per poter parlare al cellulare, la mamma ha estratto da una custodia rosa l'attesissima console e l'ha data alla figlia senza troppi preamboli.
L'ho visto in panetteria, dove la mamma panettiera, nel retro aveva il bimbo che ogni tanto veniva a fare capolino accanto al bancone. La mamma impegnata a fare il suo lavoro ha chiesto gentilmente al suo pargolo di giocare con la sua "diavoleria" che lei doveva lavorare.
Mi ha colpito quest'ultima scena, soprattutto, in quanto questa panetteria è collocata in luogo strategico, accanto ad una scuola elementare dove le mamme, ogni giorno entrano con i loro figli, per prendere la merenda. Ed anche quel giorno, in quel momento c'era una mamma con un bambino. Un bimbetto dagli occhi vispi che ha iniziato a fissarmi, ed io gli ho sorriso e scambiato qualche parolina.
Avrò avuto circa 20 anni più di lui, ma ho voglia di accovacciarmi e scherzare e scambiare qualche parola con un bimbo, ma mi chiedo perchè una mamma non ha la forza, la voglia o l'inventiva di spingere il figlio a socializzare, anche solo per pochi minuti, con un altro bimbetto?
C'è da riflettere, c'è da pensare. I video giochi impegnano il bimbo e lo portano in quel mondo senza essere di alcun disturbo ma, il mondo è fuori. E' alla luce, sotto la pioggia, nel verde e con la terra che sporca i pantaloni.
Chissà come sarà fra qualche anno, se i video giochi saranno davvero l'unico passatempo, oppure se...il gioco della settimana e la baby sitter che con il bimbo gioca per qualche ora, saranno tornate la "normalità"?
Chiara
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