martedì 27 marzo 2018

Ho superato due o tre mari in tempesta

Sempre, come sempre, la musica mi riprende quando le mattine, le giornate e le serate sono tremende.

Uno dei miei cantanti preferiti, Ermal Meta, canta: 

"Caro Antonello
È una giornata di merda
Ma va tutto bene
In fondo respiro ancora"

Verissimo, caro Antonello, queste giornate sono state davvero "di merda", ma è anche vero che in fondo respiro ancora.
Il mio "mare" lavorativo, in questo ultimo mese, è stato in burrasca ed io non ero pronta ad affrontarlo.

Mi sono sentita travolgere, sommergere, non ho capito tante cose e, nell'immediato, non ho voluto accettarne tante altre, ma è anche vero che mai niente è perduto e che il mio essere resiliente può venire in aiuto.

Che cosa fare per comprendere la situazione?
Che cosa fare per restare a galla e non affondare?
Che cosa per riuscire a salvare quello per cui ho lottato e tutt'oggi lotto?

Parlare! Esprimere! Farmi sentire! Lanciare un "help" e sperare che, quelle persone nelle quali riponi fiducia, ricevano il segnale e ti raccolgano, insieme alle tue paure, la tua rabbia, la tua voglia di mandare tutto all'aria.

"Le parole fanno a gara, ma i fatti tagliano il traguardo" e questo per me è stato fondamentale, vedere tagliare il traguardo, in un mio momento di estrema fragilità, da chi la mia fiducia non l'ha tradita... ha significato tanto. 

Parlare, agire, confrontarsi, aprirsi, essere sinceri è fondamentale, anche sul lavoro. Essere coerenti è necessario.
Ogni giorno siamo pronti, in prima linea,  a cercare di capire i bisogni del cittadino, ma voler capire i bisogni del tuo collega e di chi ti è sottoposto, no quello non è da tutti. Richiede uno sforzo, richiede la volontà di mettersi in gioco e rischiare...e rischiare fa paura, ma quello che c'è dall'altra parte, forse, ne vale la pena.

In questi giorni ho lottato, ho pianto, ho perso il sonno, ho ricevuto abbracci, ho ricevuto messaggi e telefonate inattese, ho incrociato sguardi vuoti, ma altri colmi di speranza e gratitudine.
Il mio mare in burrasca lavorativo, ha messo sotto sopra anche la mia vita personale, ma tutto quello che accade ha un senso, ha un significato e solo adesso...posso ringraziare questa burrasca per quello che mi ha insegnato.

Ed un grazie, sincero e sentito, a chi ha tagliato il traguardo in 52 minuti!

Chiara