martedì 24 dicembre 2013

Auguri di buone feste



E così, il Natale è alle porte. Significa che il 2013 è quasi giunto al termine.
E' stato un anno diverso dai precedenti.

Ho corso, ho corso tanto. Non mi sono fermata quasi mai, ho corso dietro ai sogni e alcuni hanno inseguito me.
Ho saltato ostacoli più grandi di me, ma alla fine sono atterrata in piedi.
Ho mandato giù bocconi amari, ma erano addolciti da soddisfazioni umane - come amo chiamarle - e che nessuno potrà portarmi via.

Il mio bilancio è positivo, mi rimprovero - come sempre - qualcosa, ma sono anche soddisfatta dei passi che ho compiuto. Non tutto il percorso l'ho fatto da sola, ho avuto tante persone accanto a me, ed a loro, vanno sia i miei auguri, sia un ringraziamento speciale.
Non li nomino tutti, sarebbe un articolo troppo lungo, ma chi è stato vicino a me, lo sa!

Guardando indietro, sicuramente non posso dire, però, che il 2013 è stato un anno, per la nostra società così tanto positivo, abbiamo disoccupazione alle stelle, servizi dimezzati, perdita di valori e di fiducia.
C'è tanta diffidenza e poco speranza nel futuro.
Tante lamentele, troppe.
A memoria, la mia, il 2013 è stato un anno dove troppe persone hanno perso la vita, troppi i suicidi, troppi i femminicidi, ancora troppe le morti sul lavoro.
Quindi, sì, il 2013 è stato un anno negativo su diversi fronti, alcune parti del mondo sono teatro di guerre e distruzione.

L'augurio che quest'anno voglio lasciare a tutti noi è un augurio di speranza, speranza che qualcosa possa cambiare.
Siamo noi a doverci impegnare, giorno per giorno, a mettere in atto questo cambiamento.
Accorgendoci del vicino.
Prestando attenzione a chi è lontano.
Avendo coraggio.
Riconquistando fiducia.

Sarà difficile, ma siamo tenaci!
E ieri sera, ad una cena, ho letto questa frase: "Prendi qualcosa per essere felice? Sì, decisioni!"Mettiamola in pratica!

Chiara

mercoledì 18 dicembre 2013

18 dicembre: giornata internazionale del migrante.


E' dal 2000 che si celebra questa giornata.
Perchè? Perchè il 18 dicembre del 1990 veniva adottata la Convenzione per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie.
Questa convenzione entra in vigore nel 2003 al fine di codificare e garantire diritti ai migranti ed alle loro famiglie, come ad esempio:  il diritto alla vita, il diritto a non essere sottoposti a tortura o a trattamenti inumani e degradanti, il diritto di non essere tenuti in schiavitù, il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione.
Altresì, la Convenzione, prevede alcune disposizioni volte a combattere lo sfruttamento dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie in tutte le fasi del processo migratorio, senza distinzione tra migranti regolari ed irregolari. 
23 anni dopo la sua adozione, è stata ratificata solo da 46 Stati, l'Italia, però, manca all'appello.

La giornata di oggi non è volta a celebrare "la migrazione", ma bensì a sollecitare la ratifica di questa Convenzione ed il rispetto di quelle precedentemente firmate.
Lo stesso Segretario Generale delle Nazioni Unite ha sottolineato come sia necessario che gli Stati si impegnino a creare politiche che sostengano i migranti sotto diversi profili, da quello economico, a quello legislativo e sociale: « 232 milioni di migranti portano benefici ai paesi di destinazione e di origine. Aiutano le nostre società ad essere più prosperose, solide e varie», ha dichiarato Ban Ki Moon oggi a New York.
Pensiero condivisibile, soprattutto se si pensa che l'Italia è uno dei paesi di accoglienza e spesso di permanenza, dopo i cosiddetti "viaggi della speranza".

Troppo spesso si viene a conoscenza di situazioni dove i diritti umani vengono violati (e non mi riferisco esclusivamente al servizio mandato in onda dal Tg2 l'altra sera, in quanto la questione CIE è nota da tempo, sia per il trattamento riservato alle persone che vi transitano, sia in merito al fallimento di questo luoghi, i numeri pubblicati da "Vie di fuga" parlano chiaro: 7.944 persone hanno transitato per i Centri nel 2012 e sono 4.015 sono state rimpatriate, le altre o non sono state identificate, o sono stati dimessi per vari motivi, oppure arrestati o deceduti) e queste persone vengono considerate mera forza lavoro, da sfruttare o schiavizzare.
Un altro problema che merita di essere sollevato è l'etichetta che queste persone si ritrovano incollata loro malgrado, vengono considerati troppo spesso "delinquenti" o "sono loro che rubano il lavoro", quindi utilizzati come capro espiatorio per esorcizzare la crisi economica che stiamo vivendo.

Sappiamo bene quanto non è utile nè costruttivo generalizzare un evento, oppure un gruppo di persone.
Vogliamo una società inclusiva e strumentalizziamo quello che, in quel determinato momento, può essere utile.
Desideriamo una società civile, ma non ci rendiamo conto che con la violenza o la sottomissione otteniamo tutto il contrario.
Parliamo di Welfare State e sappiamo solo quanto è stato smantellato, ma poco facciamo per riaverlo fra le mani e magari più efficiente.

Ricordiamo due cose: restiamo umani e non  dimentichiamo la nostra storia

Chiara


martedì 10 dicembre 2013

10 dicembre: Giornata Mondiale dei Diritti Umani


Il 10 dicembre 1948, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamava la Dichiarazione universale dei diritti umani.
Per la prima volta nella storia dell'umanità, era stato prodotto un documento che riguardava tutte le persone del mondo, senza distinzioni o discriminazioni.

Continuo a chiedermi se nel passato, le menti degli uomini fossero più "avanti", od il pensiero più acuto. Le cose stanno degenerando, i valori si stanno perdendo e spesso i diritti sono calpestati...e siamo nel 2013, mentre questi documenti (la nostra Costituzione, ad esempio, ed altri documenti importanti) sono stati scritti almeno 50 anni fa. Certo, si usciva da un periodo fatto di guerra, distruzione, morte e dolore, però lo scopo di queste dichiarazioni non era quello di durare solo nell'immediato dopo guerra, ma avere un sguardo di lungo...lunghissimo periodo.

I primi articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani suonano come "normali", come "ovvi", leggendoli mi viene naturale pensare: «ma perchè dovrebbe essere il contrario?» e le risposte sono tante, ma davvero tante.
Dai soldi, alla politica, al potere.

Io, però, non ho nè soldi, nè politica, nè potere e posso, ogni giorno, portare avanti la mia battaglia per il rispetto di questi diritti.
- Vuoi durante una riunione di due ore dove nessuno par rendersi conto che in mano si hanno le "sorti" di una donna o di un uomo e non di un pacco.
- Vuoi quando sento dire: «siamo barboni, Chiara, che altro vuoi che siamo??» E rispondere: «Persone, S., siete persone. Nessuna etichetta strana, persone!».
- Vuoi quando mi trovo in una classe di 20 ragazzi ed uno di loro è preso in giro perchè?? Ecco, perchè viene preso in giro e deriso? Perchè ha quel "qualcosa" che lo rende diverso? Fa compiti diversi, segue lezioni più facili e perchè sta cercando di capire se è etero o omosessuale?
- Vuoi quando vedo escluso dal gioco quel bambino "colorato". Bambino colorato??
Mi verrebbe da prendere pennarelli e colorare il mio viso e dire, sì, io sono colorata, ma lui è solo un bimbo come voi!

E gli esempi sarebbero tanti, ma quello che è importante è: iniziamo da noi e da quello che ci circonda!
Abbiamo un mondo a disposizione, ma non possiamo salvarlo tutto, sarebbe impossibile, ma possiamo contribuire guardandoci attorno.

Educhiamoci alla sensibilità e all'attenzione per i diritti ed il rispetto per l'altro.



Chiara






lunedì 9 dicembre 2013

"Marte, cose buone da dentro", un temporary store a Torino

Uno slogan come "cose buone da dentro" non poteva essere più efficace.
Dal 6 dicembre, a Torino, è aperto "Marte", uno store temporaneo, la cui chiusura è prevista per il 24, dove è possibile trovare diversi prodotti interamente fabbricati o creati da persone detenute nelle carceri piemontesi, inoltre sono previsti momenti culturali.

All'iniziativa hanno collaborato diverse cooperative ed associazioni,qui è possibile leggere il Comunicato Stampa della "Compagnia di San Paolo", che comprende l'elenco dei partecipanti a questa utile iniziativa e le informazioni utili.
E' stato inaugurato venerdì 6 dicembre, ed io ho deciso di fare una capatina proprio il giorno successivo per farmi un'idea e vedere se potevo acquistare qualcosa e, perchè no, farne un regalo di natale.

Arrivando da Via Garibaldi ho proseguito seguendo le indicazioni e non appena entrata l'atmosfera che ho respirato è stata delicata, le pareti bianche con appese fotografie dei lavori, sicuramente ha aiutato.
In un paio di salette sono esposti i prodotti realizzati si va dal Vino "ne vale la pena" al "biscotto libero", è possibile sfogliare libri tattili in braille "SCAtenati" e trovare anche i prodotti "Fumne".
Sono rimasta incantata ed affascinata dalla bravura di queste "fumne" nel realizzare borse e zaini, mi è piaciuto poterle toccare ed osservare e sopratutto comprarne una, per far un originale regalo di natale ad una bambina.
Non è il solito gioco e non è la solita gonnellina, questo prodotto e questo regalo hanno un valore aggiunto, almeno per quanto mi riguarda.

Come specificato i prezzi sono quelli di mercato e non ho potuto comprare di più, ma vedere quegli oggetti, quei prodotti e pensare all'impegno che c'è dietro, a me, ha dato una certa soddisfazione.
Lotto quotidianamente con i pregiudizi delle persone, cerco di spiegarmi e talvolta fatico, non sempre riesco a far capire, che nonostante tutto, nonostante il reato commesso, resta la persona.
Certo, resta il dolore per chi ha subito, ma quella è un'altra storia, che potrò affrontare in un altro articolo.
C'è una persona dietro le sbarre che, per Costituzione, va ri-educata e ri-abilitata ed questi progetti, queste iniziative sono un passo verso quell'obiettivo.

Chiudo con un comma dell'articolo 27 della nostra carta costituzionale, i padri fondatori, forse, erano più "avanti" di noi per riuscire a scrivere questo pensiero, pensiero che oggi sento mancare, soprattutto quando mi sento rispondere "Sei solo un'illusa!"

Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

Locandina dell'iniziativa

Chiara

giovedì 5 dicembre 2013

I disegni dei bambini...

....questi sono i miei pensieri sociali di oggi, solo questi.
Nessun parola in più a descrivere questi disegni. Sicuramente sorrisi.











lunedì 2 dicembre 2013

2 dicembre: giornata mondiale contro la schiavitù

Il 2 dicembre 1949 veniva approvata "Convenzione delle Nazioni Unite per la soppressione del traffico di persone e dello sfruttamento della prostituzione altrui".

Sono passati 60 anni, circa, e quello che trovo giusto chiedermi e chiedere è: qualcosa è cambiato? Se è cambiato, come? Sono stati fatti dei passi avanti? Verso quale direzione?

Apriamo, però, un giornale oppure accendiamo la tv sintonizzandola su un tg e cerchiamo di capire cosa accade sia lontano, che attorno a noi.
Notizia di poche ore fa: Primo dicembre, Prato 7 operai cinesi morti, 5 uomini e 2 donne.
Possiamo porci tutte le domande del caso, ma ho sentito nelle interviste del tg che i controlli nella zona pratese sono serrati, ma che il fenomeno delle fabbriche gestite da orientali, con gli operai che vivono in condizioni disumane è in continua espansione.

Che a Prato ci sia una forte presenza cinese lo sappiamo tutti, ed è per questo che le Forze dell'Ordine fanno controlli serrati, ma che non hanno però il potere di prevenire questi accadimenti. C'è un quadro di illegalità che non possiamo più far finta di non vedere, tanto è che il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, sostiene  "questa tragedia l'abbiamo sulla coscienza tutti. Occorre andare più a fondo nella denuncia della più grande concentrazione di lavoro nero in Italia. Siamo sotto la soglia dei diritti umani".

Di fronte a questa dichiarazione mi chiedo: è ancora il 2 dicembre, giornata contro la schiavitù?
Ed è solo questa la "schiavitù?"
Questi roghi, con i letti nelle fabbriche che diventano luoghi di morte, sono nuove forme di schiavitù?
E cos'altro può essere annoverato sotto la categoria schiavitù ai nostri giorni?

Ogni anno si riflette sull'argomento ed ogni anno le cose non cambiano, forse peggiorano.
Mi chiedo cosa possa essere fatto, sempre che, a questo punto qualcosa possa essere fatto.

Denunciare?
Prevenire?
Controllare?

Ogni azione compiuta in virtù della salvaguardia dei diritti umani è un'azione verso la giusta direzione!

Concludo con una canzone di Daniele Silvestri "Kunta Kinte":

«L'unico miracolo politico riuscito in questo secolo 
e avere fatto in modo che gli schiavi si parlassero 
si assomigliassero 
perché così faceva comodo per il mercato unico e libero. 

Però così succede che gli schiavi si conoscono, si riconoscono 
magari poi riconoscendosi 
succede che gli schiavi si organizzano 
e se si contano allora vincono.»