domenica 2 dicembre 2012

1° dicembre - giornata mondiale per la lotta all'AIDS


Voglio iniziare questo articolo riprendendo le parole che ieri, 1° dicembre, sono state dette da Rosaria Iardino, Presidente Donne in Rete durante la celebrazione della giornata mondiale contro la lotta all'AIDS: «Un malato di AIDS in Italia costa 11.734 euro all’anno, lui, il preservativo, solo un euro».
E proseguo con le parole del Prof. Mauro Moroni, Presidente dell'Anlaids Lombardia, che ha detto: «Ogni anno in Italia oltre 4.000 persone si contagiano, sono persone di tutti i tipi, eterosessuali e omosessuali, professionisti o operai, italiani e stranieri. Un terzo in Lombardia e di questo terzo la metà a Milano dai 13 ai 14 anni fino a oltre 70 anni; non c'è nessuna immunità con l'età, se si hanno rapporti a rischio».
In Italia ci sono 160 mila sieropositivi, con quattromila infezioni all'anno, nell'80 per cento dei casi trasmesse per via sessuale. Circa l'80 per cento delle donne ha contratto il virus con un rapporto non protetto.

Per riflettere e rendere consapevoli diverse sono state le iniziative a favore di questa giornata in diversi ambiti: dalla moda allo spettacolo, dalle scuole fino al campionato di calcio, le partite di serie A inizieranno, infatti, con un messaggio audio video per combattere questa malattia e sensibilizzare la collettività.

Trovo anche importante segnalare il numero del Telefono Verde messo a disposizione dal Ministero della salute, 800.861.061 ed è attivo dalle ore 10.00 alle ore 18.00. Chiamando questo numero l'équipe, attraverso un'attività di counseling informerà ed offrirà consulenza anche legale a chi ne avesse bisogno.

Fatte queste premesse è necessario e doveroso, per me, ricordare che l'AIDS è sì una malattia che può essere combattuta con la prevenzione e la ricerca, ma che si parla di pazienti, di persone che ogni giorno convivono con questa patologia.
Non vanno discriminate, non vanno escluse e non vanno emarginate.
Vanno sostenute, aiutate, seguite, i servizi devono essere competenti affinchè i professionisti del settore siano in grado di accompagnare i pazienti e le loro famiglie nel loro percorso di vita.

Prevenzione, attenzione, aiuto e solidarietà le parole chiave.

In chiusura, lascio il rapporto del COA (Centro Operativo Aids) cliccando su questo link

Chiara

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