venerdì 28 ottobre 2011

Il disastro ligure cosa ci insegna?

Il bilancio di vite umane è arrivato 7. Sette cuori che si sono spenti di fronte alla forza della Natura.
Già, la Natura. Ma cos'è? E' tutto quello che abbiamo intorno, i quattro elementi: acqua, aria, terra, fuoco, che spesso dimentichiamo di quanta potenza abbiamo.

Siamo così presi da noi stessi, dalla tecnologia che deve superare limiti che spesso neanche immaginiamo, siamo assoggettati dalle logiche della globalizzazione che dimentichiamo il piacere di alzare lo sguardo ed incontrare l'altro, scordiamo quanto importante sia rispettare i ritmi naturali. No, i limiti vanno sempre superati, resistenza al sonno, resistenza all'alcool, ed infine, sfidando le leggi della Natura.

La partita, spesso, ha un vinto ed un vincitore. La X sulla schedina  non piace a nessuno. Facciamo sempre il tifo per il presento vincente, sottovalutando l'avversario ma, quando l'avversario capisce che può farcela, ecco che accadano le catastrofi.
La Natura vince, ci sovrasta e noi, spesso e volentieri, le abbiamo dato una mano.

"Restiamo Umani", Vittorio Arrigoni concludeva così i suoi reportage da Gaza. Bene prendo in prestito le sue parole, ed invito tutti a restare umani. Cerchiamo di capire cosa realmente è importante, quanto possiamo spingerci e quando è il momento di dire: basta!
Accorgersi di non voler superare il limite non è bloccare il progresso, il progresso può essere costruito anche senza invadere spazi dai quali non possiamo più uscire.

Le città coinvolte nel disastro sono senza luce, senza comunicazioni, senza trasporti. Le persone sono senza casa, senza affetti ma, nonostante questo, devono lottare per poter tornare alla normalità. Ecco dove la Natura ha fatto scacco matto. Perchè non c'è luce nel 2011, perchè la terra frana e non possiamo più viaggiare?
Siamo ospiti della Natura, ogni anno, vi sono episodi di questo genere.
Ricordo, recentemente, la tromba d'aria che ha colpito la mia zona, il Biellese, dove i volontari liguri vennero qui per aiutare, adesso siamo noi ad andare là.
Ricordo i problemi che la Dora ha dato nel Torinese, i volontari con i sacchi di sabbia per poter placare la furia del fiume.
Ed ancora ricordo il Tevere a Roma, non solo qualche giorno fa, quando altri due uomini sono morti.

Qualche anno fa, qui nel Biellese, erano gli assistenti sociali a tirarsi su le maniche e lavorare a favore di chi non aveva più nulla perchè inghiottito dall'acqua, adesso sarebbe auspicabile che la comunità tutta si attivasse per supportare la Liguria, e dopo, pensare come fare per evitare tragedie di questo tipo. Prevenzione parole d'ordine, può esserlo anche in merito alla Natura? Pensiamoci.

Restiamo umani, rispettiamo la Natura...ha dimostrato molto volte quanto sia forte.

Chiara

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