Da che mondo è mondo si fa sesso. E da che mondo è mondo è tabù, determinate resistenze sono venute a cadere ma, ancora oggi alle porte del 2012, si fatica a parlare di sesso, si condanna chi parla di "preservativo" in tv, ma poi? Poi tocca leggere notizie che fanno male al cuore e sconvolgono la mente.
Nuove pratiche, nuove idee talvolta al limite.
Si passa dall'alcool al sesso, alla droga come se nulla fosse, senza considerare quali siano le conseguenze.
E queste si conosco, la maggior parte di noi sa a cosa va incontro quando compie una determinata azione, ma ho letto più volte queste parole "non pensavo sarebbe capitato a me", "ma per una volta" e simili. Dimostrano incoscienza quanto menefreghismo.
Quindi, dopo l'alcool negli occhi o imbevuto nel cotone e poi infilato in posti impensabili, siamo arrivati al "sexting".
"Sexting": invio di immagini sessuali via internet o via cellulare a persone conosciute e non e viene praticato senza differenze di genere.
L'Eurispes ha denunciato una situazione al quanto preoccupante: sesso non protetto, sesso virtuale ed immagini pornografiche che vengono condivise sul web, e che, come oramai sappiamo, nel giro di pochissimo fanno il giro del mondo.
L'istituto di ricerca ha anche dato una spiegazione a queste nuove pratiche: "incapacità e paura del confronto col coetaneo" .
Se riflettiamo, il "sexting", può essere fatto in maniera consapevole, quindi con uno scopo "goliardico", oppure può tradursi in bullismo, in reato e portare a conseguenze più gravi: suicidi, omidici, malattie mentali e distrubi del comportamento alimentare.
Arrivata a questo punto mi chiedo: cos'è successo? Cos'è sfuggito di mano a noi tutti? Educatori, insegnanti, genitori e voglio aggiungere il mondo della musica e della tv dove intendono andare? Che direzione preferiscono prendere?
E' una questione di valori, i cari e vecchi valori, cerchiamo di riportare l'attenzione su quello che è andato perso e fare ragionamenti su cosa può essere "giusto" e cosa può essere "sbagliato", senza presunzioni ma con uno scopo ed un fine preventivo, quello di evitare tragedie personali e collettive.
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