giovedì 13 novembre 2014

Assistente Sociale in cerca di se stessa...

Ci sono giorni che sento davvero l'esigenza di sedermi davanti al mio pc ed approdare qui, sul mio blog, che considero quasi un porto sicuro. Stante la mia esigenza, però, quei giorni sono quelli in cui sono davvero troppo stanca, troppo irritata, troppo presa dai miei pensieri che non riesco a coordinare volontà con necessità.

Oggi è un giorno di quelli ma, ho voluto fare uno sforzo ed andare oltre alla marea di pensieri (alcuni negativi), alla stanchezza di corpo e mente e cliccare il bottone "blogger - bacheca" ed eccomi qui, e lo devo ammettere, respiro con una regolarità che mi è famigliare.

Mi sono seduta ed ho cercato un senso a quello che sto facendo, ho cercato il significato del mio lavoro, ho allungato il passo e ho esplorato le motivazioni che mi hanno spinto a prendere determinate strade per poter ricordare quanto lo desideravo ai "blocchi di partenza".

Ho riflettuto, pensato, sospirato e sono arrivata ad una conclusione, o meglio ad una conclusione che, però, è il mio punto di partenza tutti i giorni, sono arrivata qui:

"L´esercizio della professione si basa su fondamenti etici e scientifici, sull'autonomia tecnico-professionale, sull'indipendenza di giudizio e sulla scienza e coscienza dell´assistente sociale. L'assistente sociale ha il dovere di difendere la propria autonomia da pressioni e condizionamenti, qualora la situazione la mettesse a rischio" (Art. 10 Codice Deontologico Assistenti Sociali)

E qui:

"L'assistente sociale opera con autonomia tecnico-professionale e di  giudizio  in tutte le fasi dell'intervento per la prevenzione, il sostegno e il recupero di persone, famiglie, gruppi  e  comunità, in situazioni  di  bisogno  e  di  disagio" (Art. 1 legge 84/1993)

Devo ammettere che arrivare con la mente qui, chiudere gli occhi e pensare al significato di queste parole mi ha risollevato, e sono sempre più felice di aver avuto la voglia e la forza mentale di scrivere.

L'ho scritto più volte anche qui che un mio professore, all'università, ci ha detto che il lavoro dell'assistente sociale è il più bello del mondo, ma per completezza di informazioni e per dar voce ai miei pensieri, devo aggiungere che è anche delicato, importante, difficile e che tutti i giorni mette alla prova.
E' necessario parlare con se stessi, parlare con i colleghi e con chi, se abbiamo avuto questa fortuna, ti segue da quanto eri "matricola".

Questo è il mio lavoro, questo è il nostro lavoro...questo è essere assistenti sociali...consapevoli.

...Secondo me...

Chiara

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