lunedì 13 gennaio 2014

E poi arriva Fedez!

Il ciclone Fedez ha coinvolto anche a me, ma non ieri, da questa estate!
Chi fosse Fedez prima di luglio 2013 non lo sapevo, adesso lo so fin troppo bene.

"Conosci quella canzone di Fedez?" - "Ehm no!"
"Hai sentito la canzone su Signorini?" - "Una canzone su Signorini??" 
"Mia mamma ci ha preso il cd di Fedez in versione delux con la maglietta!" 
Insomma Fedez ovunque e per capire cosa avesse fatto per diventare un idiolo, ho dovuto ascoltare le sue canzoni.

Scopro, con piacere, che ha fatto un featuring con J-Ax ma oltre, bè è un "rapper" che ha spopolato grazie al web e a testi facilmente orecchiabili e ricchi di parolacce (e qui già mi chiedo quanto possa essere utile il mio riprendere un ragazzino dal non dire determinate parole, quando le ha nelle orecchie diverse ore al giorno).
Alcune frasi dei suoi testi sono anche condivisibili, ma per il resto non è un cantante da proporre ad un ragazzino di 12 anni, o anche più piccolo.
Dopo averlo ascoltato per giorni e giorni mi dico "basta" e torno alla mia solita musica, ma pronta ad ogni commento od obiezione, ma cosa mi è capitato?

«Chiara, ma nella canzone di Fedez dove dice: "Nel locale mi presenti un tuo amico gay, il tempo di 2 birre e siamo super amiconi sai come si dice siamo culo e camicia (si ma io sono quello coi bottoni eh)", io non l'ho capita!»
Accenno un sorriso e non riesco a fare in tempo a rispondere che il fratello di questo ragazzino, più piccolo di lui, gli risponde in maniera molto chiara ed esplicita, fugando parecchi dubbi sulla metafora cantata da Fedez.
L'altro ragazzino resta in silenzio un attimo e mi guarda interrogativo: "Chiara, non ho ancora capito», si gira verso il fratello ribadendo il concetto.

Pareva una situazione fantozziana.
Con tutta la calma del mondo, dopo essermi seduta, ho spiegato cosa intendeva Fedez in quella canzone cercando di non essere volgare e senza ridicolizzare il concetto. 

Non mi ha dato fastidio avere a che fare con questa piccola parentesi, fuori da quello che è il mio ruolo, ma mi sono chiesta, due cose.
La prima è: con che spirito e coscienza, oggi, i genitori comprano le cose e soprattutto quanto conoscono quello che regalano?
La seconda è: le canzoni sono sempre più parte della nostra vita, così come quella dei ragazzi (e ragazzini), ma se sono piene di parole fuori luogo, come è possibile portare avanti un processo educativo, aspettarsi che vengano portati avanti dei valori? E la lista potrebbe essere lunga.

Nello specifico mi riferisco ad un'altra canzone di Fedez "Sembrava amore invece...", testo tremendo, intro e chiusura volgarissimi e un featuring che non lascia spazio a dubbi sul messaggio che vuole trasmettere.

Un pensiero a voce alta, il tener traccia di una cosa che mi è successa, scrivere domande che mi sono passate per la mente...

Chiara

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