martedì 10 settembre 2013

A passo...d'anziano

Alcune delle frasi che spesso si sentono dire: "Non ho tempo", "il tempo corre!" e "sono di fretta!!".

Che talvolta sia vero nessuno lo mette in dubbio, si è in macchina e non è ancora scattato il semaforo verde che già il coro di clacson inizia a rompere i timpani. In coda alla cassa tutti sbuffano e guardano l'orologio e per strada quanti, invece, ricevono una spallata perchè non si pensa ad altro che al tempo?

Il tempo, che è una risorsa che non riavremo mai indietro, è certo che corre, che non fa sconti e che non aspetta noi, ma credo che sia possibile tenergli testa.
Oltre però all'organizzazione della propria vita, quante cose perdiamo, a quanti particolari non facciamo caso essendo sempre di corsa e con la testa immersa negli impegni?

Provare per credere, essere più tranquilli e poter fare le cose con meno pressione permette di vivere più serenamente, ma per poter capire meglio quanto per alcuni "andare piano" sia l'unica soluzione è avere a che fare con un anziano.
Per ragioni lavorative devo accompagnare una signora di 82 anni a fare alcune visite e, per ragioni mediche, lei deve andare a piedi. Il tragitto non è lungo, ma per lei di certo è difficoltoso, sopratutto avendo problemi notevoli di salute. Per muoversi ha bisogno del bastone e di una persone che le offra il braccio al quale lei si aggrappa con la forza che ha.

Le offro il mio braccio, saldamente impugna il bastone e ci incamminiamo.
Per compiere quel tragitto io, da sola, impiego 10 minuti, con lei ho impiegato mezz'ora.
Ogni passo è uno sforzo, controllare gli ostacoli, le buche, i marciapiedi, i gradini e sostenerla.

Lei che si scusava con me, ed io che la incoraggiavo e la tranquillizzavo.
Tante persone hanno sfrecciato accanto a noi e mi sono resa conto che, anche io, spesso corro anche se non ho la necessità di farlo perchè, oramai, sono programmata così.

Mettersi accanto a chi non può fare diversamente, permette di comprendere molte cose e conoscere un nuovo mondo....e, forse, prendersi cinque minuti per guardarsi attorno ci gioverebbe 

Concludo con una frase di una canzone di un gruppo che amo ascoltare: «Chi arriva prima, aspetta!».

Chiara

2 commenti:

  1. mia carissima Chiara.. quanta ragione in queste tue parole.. purtroppo! Io mi senti tirata pienamente dentro al discorso. Il fattore tempo è sempre essenziale ma guarda caso quando ci prendiamo un "attimo" alla fine dentro di noi ci diciamo sempre "come sto bene". Di questi "attimi" ce ne sono veramente pochi, o almeno nel mio caso. Ci nascondiamo troppe volte dietro alla frase "è la società che ci porta a questo ritmo" e la prima a pensarlo sono io.. ma forse anche per me qualcosa sta cambiando, sento il bisogno di "prendere tempo" sento il bisogno di me stessa e solo fermandomi un secondo in più posso guardarmi meglio e apprezzare ciò che ho intorno.
    Sai cosa sto pensando anche.. che magari quella signora avrebbe voluto correre ma non poteva immaginare che nel frattempo ti stava insegnando qualcosa e tu, sempre pronta e presente, ci stai trasmettendo qualcosa di importante.. cogliamolo al volo!
    Un abbraccio!

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  2. Sara, amica mia!
    Le tue parole sono fondamentali per me e ti ringrazio molto per il commento.
    Guarda, io stessa sono la prima a correre, a trovare "scuse", ed a volte mi carico di troppi impegni per non affrontare determinate situazioni, ma come dici tu, quando ti prendi quei cinque minuti per te, tutto cambia.

    E quella camminata lenta ed incerta è stata una lezione di vita!
    Un abbraccio,
    Chiara

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