domenica 11 novembre 2012

Una delle (tante) difficoltà della vita

Fare diverse esperienze permette di poter venire a contatto con realtà e situazioni, che, nella maggior parte dei casi, sono molto lontane da noi.

Questa io la chiamo "condivisione", lo chiamo "confronto" e "scambio". Sicuramente un arricchimento.

In questi giorni mi sono trovata a riflettere su quanto possa essere difficile e complicato non conoscere la lingua del paese nel quale si soggiorna, ed ancor peggio, non avere neanche la possibilità di esprimersi in seguito ad una malattia che è andata a ledere l'area del cervello adibita al linguaggio.
Ovvio è che oltre alla riflessione ed all'immaginazione non posso andare, poichè io vivo in Italia e conosco la mia lingua e soprattutto non ho alcun impedimento, sia nello scritto che nella lingua parlata.
Sono questi i casi in cui credo non si possa parlare di empatia, penso sia solo possibile avere tanta pazienza ed accogliere nella maniera più dolce ed educata possibile chi non è in grado di avere una relazione verbale con noi.

Mi sono posta diverse domande:
- come può stare questa persona che, con gli occhi, mi trasmette tutto quello che può ed io, con gli occhi e la mia lingua, tento di spiegargli che non riesco in nessun modo a comprenderlo?
- il mio approccio è quello corretto?
- cosa è possibile fare per questa persona, quando anche la presenza di un mediatore è risultata fallimentare?
- quando anche i simboli non vengono in aiuto, perchè i "codici" utilizzati sono diversi e non è possibile nè conferma nè smentita, cosa si può fare?
- cosa passa per la testa di questa persona che è immersa nel nostro mondo ma, ne è uno spettatore non pagante?
- quando cerca di essere parte attiva di una conversazione, ed è evidente che sta imitando i nostri gesti e la nostra mimica, come si sente? Ed io, che lo rendo partecipe, faccio bene?

Come sempre ho tante domande che derivano dalle mie esperienze professionali e non ho mai risposte. Cerco il confronto con chi ne abbia voglia.
Mi pongo domande perchè chi lavora con e per le persone non può non interrogarsi, cerco il confronto perchè credo sia una strategia utile e produttiva.

Chiara

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