domenica 28 gennaio 2018

Che confusione!


Sotto Natale ho deciso che rimettevo mano ad una mia "vecchia" passione: i puzzle.
Siamo al 28 di gennaio e sono molto indietro, a volte scoraggiata, a volte nervosa. 1000 pezzi e sembrano tutti uguali. 

Confusione

La settimana passata ho avuto modo di parlare con diverse persone, quasi tutte mi riportavano lo stesso sentimento, la fatica, lo star dietro a troppe cose, al tenere insieme i pezzi, alla...

Confusione

Una ragazza, guardandomi negli occhi, mi ha detto a chiare lettere: "Chiara non ce la faccio troppe cose, che confusione!!" e si è messa le mani nei capelli ed aveva le lacrime agli occhi.

Io non sono un mago e non posso risolvere i problemi con la bacchetta magica;
Io non posso tornare indietro nel tempo e far scomparire i problemi;
Io non devo far finta di niente e lasciare che le cose accadano o si sistemino da sole.

Confusione

La difficoltà di quella ragazza l'ho sentita forte, decisa ed imperante, però, sia io che quella ragazza abbiamo strumenti e possiamo provare a mettere insieme i pezzi del puzzle, senza fretta, ma con determinazione.

Guardare gli occhi lucidi di quella ragazza e le sue mani pallide affondare nella sua chioma mi ha lasciato un forte amaro in bocca, la sua storia di vita non è semplice ed io sono un "personaggio" che compare in una delle scene, ma ho il dovere di interpretare il mio ruolo al meglio delle mie capacità.
Alla sera, tornando a casa, ho pensato solo a quello. Ai suoi "mille casini" e a come io, alla sua età, ero immersa in un altro mondo e di come adesso, alla mia età ho il dovere di fare quello per cui ho studiato, ho lottato ed in cui credo: il mio lavoro.
Terminata la cena mi sono avvicinata al tavolino ed ho osservato i miei scarsi progressi con il puzzle, ho pensato ai miei pezzi sparsi all'interno della cornice che, con fatica e qualche imprecazione, avevo costruito, ed ai "pezzi" di quella ragazza. 

Ecco... questo possiamo e dobbiamo essere, il nostro lavoro questo può provare a fare.
A fare da base (che si spera il più solida possibile) per unire i pezzi, tutti diversi ed "incasinati" della vita delle persone che, quotidianamente, incontriamo;
possiamo essere una cornice all'interno della quale poter muovere alcuni passi e lasciare, poi, che il resto dei pezzi, una volta incastrati, regali una forma precisa.

Quando si fa un puzzle ci vogliono: tempo, pazienza, voglia e costanza...ecco cosa serve anche nel nostro lavoro!

Chiara


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