domenica 8 marzo 2015

8 marzo - Festa internazionale della donna

8 marzo 2015!
Sappiamo tutti, uomini e donne, a cosa si riferisce questa data, trovo necessario, però, scriverne il senso, le radici storiche, perchè più che festeggiare è necessario riflettere.
Grazie a questa ricorrenza si celebrano i diritti e le conquiste sociali che le donne sono riuscite ad ottenere nel corso del tempo.
La prima "festa della donna" venne organizzata nel febbraio del 1909 su iniziativa del Partito Socialista Americano per manifestare in favore al diritto di voto femminile; in quel periodo solo i partiti socialisti, riuniti per il congresso internazionale, lottavano per il diritto di voto delle donne.
L'anno successivo, 1910, venne accolta la medesima iniziativa, durante il congresso delle donne socialiste a Copenghen.
Nel 1921 viene scelto l'8 marzo come unica data, ricordando la manifestazione delle donne contro lo zarismo nel 1917.
Nonostante fosse stata scelta una data, fino 1977 i paesi del mondo hanno celebrato questa ricorrenza in giorni diversi, fino a quando l'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre di quell'anno, con la risoluzione 32/142, ha proposto ad ogni paese di dichiarare un giorno all'anno la "Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale".
Da quel momento in poi, ogni Paese, ha l'occasione di ricordare non solo le battaglie che dalle donne sono state vinte, ma anche quelle ancora da vincere.
Voglio spendere ancora due parole sul simbolo di questa giornata: la mimosa. 
In Italia, in occasione della fine della guerra, nel 1946, si festeggia la "festa della donna" e questa data che viene scelta su idea di tre donne italiane Teresa Noce, Rita Montagnana e di Teresa Mattei (partigiane, femministe e rispettivamente la prima eletta nell'Assemblea Costituente, la seconda eletta in Assemblea Costituente e successivamente Senatrice e la terza la donna più giovane eletta in Assemblea Costituente con funzione di Segretario dell'Ufficio di Presidenza).

Come ogni ricorrenza per me sono importanti il senso ed il significato, più che la sfrenata ricerca al mazzetto di mimosa o del regalo più bello.
Non è il consumismo a dimostrare quanto la società tutta rispetta le donne, ma sono le azioni, i modi di agire, le immagini utilizzate dai giornali, l'applicazioni delle leggi e così come tanti altri piccoli gesti quotidiani.
L'8 marzo, dunque, deve essere un monito, un'occasione per riflettere perchè le battaglie che le donne, anzi che la società in favore delle donne deve compiere sono tante, proprio perchè non devono essere più battaglie, ma diritti. Non devono essere lotte, ma rispetto che viene dato a prescindere.

Il pensiero mio di oggi va a tutte quelle donne che sono state uccise, ferite, violentate, umiliate, vittime di tratta. Alle donne che disperate cercano aiuto e quella richiesta viene sottovalutata, alle mamme sole che devono farsi in 4 (ed ancora non basta) per tenere salda ed unita la famiglia. 
Alle donne che, come oramai sappiamo, subiscono torture per scappare da un paese che non sentono più come "casa" ed ancora a quelle donne che subiscono l'infibulazione o l'escissione del clitoride.
Il mio pensiero, però, va anche agli uomini
Uomini che ancora non hanno compreso il significato del rispetto, della parità e dell'uguaglianza.
Uomini che si credono in diritto di sottomettere, offendere e di far del male perchè l'altra persona è donna.

Ogni anno lo diciamo, lo leggiamo sugli articoli di giornale o sui social network: l'8 marzo non è un singolo giorno su 365, è tutto l'anno. E' tempo di rendere concrete queste parole.


Chiara






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