Uno slogan che campeggiava al Salone |
L'appuntamento al Salone Internazionale del Libro è immancabile, viene segnato in agenda con la speranza di essere libri o comunque nei paraggi di Torino per poterci andare.
Quest'anno, credo, che il Salone abbia superato se stesso, grandi nomi, grandi ospiti, stand che prima non avevo avuto occasione di vedere.
Ho avuto anche l'impressione che, ci fossero più persone rispetto agli anni passati, un articolo di "Repubblica" ieri me lo ha confermato, già dalla giornata iniziale è stato registrato un +6%.
Trovo questo dato positivo, così come la presenza di grandi nomi e numerosi momenti di riflessione.
Abbiamo bisogno di eventi come questi, dove le persone possono entrare e "perdersi" nei libri, negli stand, toccare con mano quanto sia importante investire nella cultura.
Io ho girato quasi tutto il Salone, sono state 9 ore al suo interno (e sono uscita con un discreto male ai piedi), ma sembravo una bimba in un negozio di giocattoli.
Volevo visitare tutto quello che potevo, fermarsi e segnare qualche titolo che non potevo comprare sul momento, ho nuovamente incontrato il mio scrittore preferito Jostein Gaarder, ho potuto scattare qualche foto con lui, ho tentato anche la coda per poter applaudire Ozpetec, ma ho fallito, la sala conteneva "solo" 600 persone, la coda sicuramente contava più di 1000 persone.
Quello che mi è dispiaciuto, mentre ero in coda, era sentire le persone che non erano minimamente interessate al regista, ma solo a Luciana Littizzetto.
Senza nulla togliere a Luciana, ma Ferzan era lì per presentare il suo libro, quello era il motivo per essere in coda, non solo per poter vedere la "Luciana Nazionale", come hanno detto lì in coda.
E a me è toccato star fuori...
Ho dovuto rinunciare anche a Paolo Giordano, nuovamente la sala era troppo piccola per accogliere tutti noi interessati, ho portato a casa il suo libro, questo era il minimo!
Il primo stand che ho visitato?? Carocci Editore! Ogni anno è così, corro subito in Carocci, faccio spesa e poi valuto quanto ancora mi resta da spendere.
Ho apprezzato lo stand dell'Arabia Saudita che scriveva gratuitamente il tuo nome in arabo! Ho visto sempre molte persone presso quello stand, spero non per semplice folklore.
Concludo scrivendo un paio di cose che spero, prima o poi, sia possibile realizzare:
la prima è il prezzo del biglietto di ingresso: 10€. Sicuramente tutta l'organizzazione richiederà uno sforzo immane, leggevo oggi sulla "Stampa" che gli addetti ai lavori hanno orari davvero duri da sostenere e le giornate sono intense, ma io credo che un biglietto intero possa anche arrivare a 7€, ed un ridotto a 5€.
Cercare di invogliare ad andare al Salone ancora più persone (tanti, ma tanti giovani ho visto...che soddisfazione!).
La seconda è lo "sconto fiera", il mio è un invito, una richiesta a tutte le case editrici presenti al Salone, di applicare uno sconto fiera, alcune lo facevano altre no, e questo mi è spiaciuto. Ho dovuto lasciare lì dov'era l'ultimo libro di Baumann, sicuramente lo troverò in e-book a meno del prezzo del cartaceo, ma mi avrebbe fatto piacere poterlo prendere subito, ero curiosa e sono ancora curiosa di leggerlo!
Non mancherò.
Al prossimo anno, Salone del Libro...che come ho già scritto: è un'emozione da vivere!
Chiara
Presso Stand "Ambasciata del Regno dell'Arabia Saudita - Ufficio Culturale" |
Presso Stand "Carocci Editore", l'appartenenza chiama |
Presso Arena Bookstock, incontro con Jostein Gaarder |
Un grande anche lui!!
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