giovedì 27 giugno 2013

Un paio di riflessioni alla vigilia delle elezioni O.A.S. Piemonte

Chi ha già votato per posta o per "raccomandata a mano".
Chi invece andrà direttamente al seggio a Torino per eleggere il nuovo Consiglio dell'Ordine degli Assistenti Sociali della regione Piemonte.

Domani si aprono le le elezioni qui in Piemonte e pare che, quest'anno, siano più sentite degli anni passati, o almeno così sembra per quello che riguarda il versante "candidati". 43 assistenti sociali che hanno deciso di mettersi in gioco per rappresentare la comunità professionale.
Due liste e parecchia diffusione. Si può dire tutto, ma non che queste elezioni non sono state annunciate o che l'informazione è stata scarsa.
Tutto è partito con un'assemblea aperta il 27 maggio e da lì il fervore crescente e la riflessione sempre più intensa.

"C'è molto da lavorare" mi è stato detto. 
Come negarlo. Sono tanti gli aspetti sui quali bisogna riflettere e ragionare, ma soprattutto dare risposte concrete.  Senza la pretesa di cambiare il mondo, perchè nessuno è Harry Potter, ma di lavorare con concretezza e professionalità, questo sicuramente sì.
Ecco perchè, ho deciso di candidarmi assieme ai miei splendidi compagni di avventura con una lista: "Far crescere la professione e i professionisti - Per crescere e per contare". 

Siamo in 11, abbiamo le idee chiare e soprattutto abbiamo un programma che vogliamo assolutamente rispettare.

Votare è importante in qualunque modo voi la pensiate, votare significa essere parte di questa grande comunità professionale e sentirsi (ancora) parte di essa.
Tanti professionisti si lamentano di quanto l'Ordine sia distante, di quanto non ci sia dialogo oppure di quante volte hanno pensato di mollare perchè non c'è speranza, ecco invito a riflettere su questo e pensare che, andando a votare si esercita un diritto. Questo diritto di voto permette di esprimere 15 preferenze e queste preferenze sono un nome ed un cognome, persone che hanno una storia ed una professionalità, ma che noi votanti, come loro, siamo l'Ordine, facciamo parte di un ordine professionale che ha bisogno di partecipazione, di sentimento di appartenenza e non solo di lamentele. 
Se si vuole davvero che le cose cambino, è necessario provare ad iniziare a cambiarle.

La lista "Far crescere la professione ed i professionisti", di cui faccio parte, crede ancora in tutto questo.

Concludo dicendo che mi era stato detto, da un giovane, che i giovani non dovevano candidarsi. Male i giovani devono candidarsi, devono mettersi in gioco ed affiancarsi a chi ha qualche anno di esperienza in più, perchè, un domani noi giovani ci saremo...e l'ho sempre detto il domani lo si costruisce dall'oggi ed oggi, che la Professione ha un discreto numero di giovani leve pronte a lavorare e a mettere in pratica quello che è stato loro insegnato. E' oggi che quel "discreto numero" merita di essere rappresentato e tenuto in considerazione, La mia lista ed io questo non lo abbiamo scordato, così come non abbiamo quanto siano importanti la comunicazione e la trasparenza, la formazione e l'aggiornamento, lo scambio di idee ed il confronto con tutte le realtà in cui la professione opera.

Buon voto a tutti i miei colleghi piemontesi.

2 commenti:

  1. C'è veramente tanto bisogno di consapevolezza e ancor di più, di appartenenza partecipata.Sono certo che saprete catalizzare le migliori intelligenze,anche al di fuori della vostra lista,perchè le differenze che si incontrano generano ricchezza.In bocca a lupo Chiara

    RispondiElimina
  2. Crepi il lupo, grazie. E certo anche al di fuori della nostra lista, apertura e confronto sempre!

    RispondiElimina