sabato 15 gennaio 2022

Fine mandato al Croas Piemonte - pensieri di...questa "cosa strana"

 Il 13 aprile 2014 scrivevo questo post "un mese da Consigliere del Croas Piemonte", siamo al 15 gennaio 2022 e mi trovo a scrivere il post che state leggendo (con una piccola raccolta fotografica alla fine).

Quanto tempo è passato? No, non lo voglio contare. Sono anni, mesi, giorni e ore, ma non mi interessa conoscere il dato preciso, perchè quello che conta è quello che è stato costruito.

Sono entrata in Via Piffetti, a Torino, che non avevo neanche 30 anni, lascio via Fabro completamente trasformata, cresciuta e arricchita.
All'inizio non ero pienamente conscia di quello che voleva dire essere Consigliere di un Ordine Professionale ma, ben presto l'ho compreso!

E' sacrificio, è rendersi disponibile, è studiare, è mettersi in gioco, è restare in ascolto, è osservare, è comprendere, è crescere, è costruire significato, è migliorare l'immagine della Profesisone, è esercitare quel ruolo con responsabilità e senso critico. E' condivisione, è saper vivere un'Istituzione e trarne il meglio. E' fatica, è stanchezza, è fare i conti con i propri limiti e aprire la mente all'ascolto, è prendere decisioni e portarle avanti con sicurezza.

 Tutto questo perchè?

Perchè sono, siamo parte di una Comunità Professionale vivace e dinamica che merita attenzione e cura per crescere sempre più sicura, stabile e autorevole.

Come ho scritto in riposta a un post su Facebook alla nostra past President, oggi (data di fine mandato, di restituzione delle chiavi e di passaggio di consegne) è vero che si conclude un'esperienza, ma forse no! Forse, quell'esperienza, prende una nuova forma. "Nulla si distrugge, tutto si trasforma"e così vedo questa "cosa strana".
Questa cosa che mi ha insegnato tanto, mi ha fatto capire e conoscere davvero il senso profondo, a 360° dell'essere Assistente Sociale

Conservo ricordi belli, di risate, di merende per sopravvivere alle Commissioni presso la sede dell'Ordine, di sabati al Servizio della nostra Comunità e di giornate al pc, negli ultimi anni; porto con me anche momenti meno belli, di scontri anche molto aspri e di lacrime.

Ho incrociato la strada di professionisti e di persone che sicuramente porterò nel cuore, ma non mi metto a osservare, resto partecipe, resto attiva e consapevole che la "casa" degli Assistenti Sociali è sempre aperta.

Non finisce qui l'avventura, prende solo una nuova forma e la posso affrontare con un bagaglio ricco e sostanzioso.

Chiara

 

Mandato 2014 - 2018

Con Paola Vaio

WSWD 2015_1000 persone in teatro

Salotto Deontologico con Simona Passanante e Claudio Pedrelli

Con Barbara Rosina

Con Sara Fabris e AnnaMaria Cane

Mandato 2018 - 2022

A Torino con i Care Leavers















 

mercoledì 5 gennaio 2022

La "mia" Assistente Sociale tutta tatuata

Eh sì!
Qui e là, anche io, qualche tatuaggio ce l'ho.

Alcuni hanno un significato, altri sono proprio un "ornamento" che avevo piacere di avere sulla mia pelle.
Durante le stagioni fredde non si vedono, ne ho in totale 7, e forse solo 1 è visibile durante l'inverno.
In estate, invece, vedono la luce e chi ha tempo da perdere può dilettarsi nell'immaginare il motivo di quel disegno o di quell'altro.

Oggi vi racconto la storia di questo "tatuaggio"

Estate.
Decreto del Tribunale per i Minorenni: inserimento in comunità.
La mia collega Educatrice e io iniziamo la ricerca, viaggi per conoscere, pensieri e lughe giornate, seppur poche, per organizzare l'inserimento cercando di ridurre al minimo il trauma, è doveroso impengarsi in questo.

Del giorno dell'inserimento ricordo un viaggio in macchina tranquillo, qualche domanda più o meno difficile dell'ultimo minuto, ma come spesso accade i bambini ci stupiscono sempre e affrontano le situazioni, anche le più difficili, come risorse che noi "grandi" non abbiamo più.

Giunti a destinazione, salutiamo tutti, disfiamo i bagagli, qualche foglio da compilare e poi la merenda; noi operatrici in una stanza, mentre i bambini erano in cucina con l'educatrice.
Poco prima di lasciare la comunità e darsi appuntamento dopo circa un mesetto, quel bambino mi chiama in cucina, dove aveva lasciato il suo zaino.
Armeggia un pò e poco dopo mi mostra il foglio con i suoi trasferelli. Decide che io non posso andare via senza avere un nuovo tatuaggio! Fatto da lui in persona.

Un poco di acqua, una lieve pressione ed eccolo lì il mio nuovo tatuaggio.

Che significa? Che cosa ha significato per lui? Quello sì che è indelebile e nel mio cuore e ancora oggi, se ci penso, un pò senza fiato mi ci lascia...

"abbiamo camminato insieme"

8 anni.
Solo 8 anni e mi ha completamente disarmata.

Stiamo ancora camminando insieme, a volte facciamo passi avanti, altri un pò più sfocati (come quello in foto), altri indietro e soffriamo.


Oggi, però, abbiamo un cartellone con tutti i passi fatti insieme, con le persone che abbiamo incontrato nei luoghi in cui ha abitato. 

Abbiamo ancora un pò di strada da percorrere, con la consapevolezza che il cammino sarà duro e difficile, ma che aiuterà, entrambi a crescere.

#diamoglifuturo