domenica 31 gennaio 2021

"Una cima raggiunta è il bordo di confine tra il finito e l’immenso" E.D.L.

 E' vero, lo ammetto!

Io su un cornicione non sono mai salita. Perché? Perché ho paura. 
Chi di noi non l'avrebbe?

Ha fatto scalpore quella scena di "Mina Settembre", fiction tratta dai racconti di Maurizio De Giovanni

Quello che voglio fare è, però, andare oltre la risatina e l'ironia che aleggia da qualche settimana a questa parte intorno sia alla fiction sia ad alcune "rappresentazioni".

E' vero, io non salgo sui cornicioni, ma un giorno una collega OSS, vedendomi scappare a gambe levate davanti a un'innocente ape mi disse: "Ogni giorno affronti sfide e situazioni che fanno molta più paura e corri via da un'ape?"

Già! 

Io sono quella che corre via, salta sui tavoli e si barrica in una stanza se c'è un insetto, ma sono anche quella che, ferma sulle proprie gambe, con mente e cuore aperti, affronta quello che accade ogni giorno nel mio lavoro.

Forse, è vero anche questo, mi trovate anche dietro a una scrivania a scrivere un progetto o una relazione, ma faccio (facciamo) anche altro. Tanto altro.

Non ho mai preso in prestito un'ambulanza, ma sono salita sull'auto dei Carabinieri per aiutare un'anziana del paese in forte difficoltà;

Non ho mai rubato bambini ma, quando un  ragazzino in comunità rientra a casa propria perché i suoi genitori sono riusciti, insieme ai professionisti, a fare un percorso di consapevolezza e crescita, credo che sì anche io, ho "restituito" bambini.

Non sono salita su cornicioni o altri luoghi pericolosi, ma ho stretto mani ossute e consumate che chiedevano aiuto. Ho incrociato occhi che si vergognavano e in quell'incontro, con un filo sottile, ma di evidente emozione, sono scesa da quella sporgenza pericolosa insieme a donne e uomini che: "non è vita questa, non è vita!"

Non ho molti amici amici avvocati ai quali chiedere favori, ma sono consapevole che costruendo relazioni positive, qualora avessi bisogno di un confronto, un sostegno o una spiegazione, ho professionisti che hanno il piacere di aiutarmi a dipanare la matassa.

Non sono entrata a casa di qualcuno fingendomi altro. Ho sempre spiegato chi sono, cosa faccio e il motivo della mia richiesta di ingresso in un luogo così intimo...e, certo, non tutti hanno detto di "sì".
Da un anno a questa parte - però - tante, tantissime persone sono entrate a casa mia, senza un formale permesso ma, con un click e non sempre sono stata così consapevole di questo.

Una cosa, invece, mi richiama molto la realtà: gli aperitivi a fine giornata. 
"Esco alle 17 ci troviamo sotto i portici?" 
"Che giornata infernale...Spritz al bar?"

Siamo umane, entrambe! 
Siamo Assistenti Sociali, lei "per finta", mentre io per davvero. 

Non sono (Gelso)Mina, sono Chiara.
Entrambe non ci sottraiamo alle richieste di aiuto, in modi diversi, vicine alle nostre realtà.

Per approfondire:

Troppo freddo per settembre - intervista 

Intervista De Giovanni CNOAS

Un giorno di Settembre a Natale




1 commento:

  1. Chiara ti sono vicina in questi pensieri che arrivano da esperienze che ci accompagnano e accomunano...dal cornicione non son saltata ma da un davanzale di una finestra dentro una casa coi pompieri si per incrociare gli occhi limpidi azzurri di una testarda orgogliosa fantastica donna che non voleva farsi aiutare...ma poi ci siamo strette la mano io e lei in ospedale...ci sono ricordi emozioni persone che ci restano più dentro di altre che ci lasciano un segno e riflettendo credo che tutto quello che ho fatto e visto mi ha lasciato un segno dentro...ho guardato alcune puntate di Mina e mi è arrivata dentro la sua passione per quello che fa...non entro nel merito del come fa l'assistente sociale perché è una fiction e come tale va considerata....ed anche io scappo se vedo un'ape...non si sa mai potrebbe pungerci

    RispondiElimina