giovedì 17 aprile 2014

"Emergenza" migranti...necessità di diritti

Voglio introdurre questo articolo con un passo di uno scritto di E. Kant "Per la pace perpetua", che ho anche inserito in un capitolo della mia tesi di Laurea:

"Il diritto cosmopolitico deve essere limitato
alle condizioni di un’universale ospitalità. 
Qui non si tratta di filantropia, ma di diritto, 
e quindi ospitalità significa il diritto di uno straniero 
che arriva sul territorio di uno Stato di non essere trattato ostilmente. 
Si tratta di un diritto di visita, spettante a tutti gli uomini, 
di entrare a fare parte della società in virtù del diritto comune 
al possesso della superficie della Terra, sulla quale, essendo sferica, 
gli uomini non possono disperdersi isolandosi all’infinito, 
ma devono da ultimo rassegnarsi ad incontrarsi ed a coesistere. 
Nessuno in origine ha maggior diritto di un altro 
ad una porzione determinata della Terra”.

Nuovamente "Le Iene", non voglio soffermarmi su di loro, ma su quello che hanno mostrato, forse, per alcuni troppo lontano!
Cliccando qui è possibile vedere il video del servizio trasmesso.

Parola chiave: Emergenza. A me, la parola emergenza richiama alla mente una situazione temporanea con carattere di eccezionalità, non una situazione che si ripete per molto tempo, perchè a questo punto, penso solo pensare che la parola "emergenza" sia utilizzata per fare scalpore e nulla di più.

In gioco ci sono persone, i diritti delle persone, di tutti.
Migranti ed abitanti del luogo dello sbarco, vogliamo ampliare lo sguardo? I diritti dei migranti, degli italiani, degli europei, dei cittadini di una mondo globalizzato e che si vanta di essere tale, senza aver tenuto conto delle conseguenze.
Altro dato che emerge dal servizio: comune di Augusta in dissesto finanziario, "non ci sono le risorse economiche": quindi se un comune è in dissesto finanziario come può offrire servizi adeguati sia ai propri cittadini che ai migranti sbarcati sulle sue coste?
Questo dato mi permette, però, di fare una riflessione più ampia: perchè i migranti vengono strumentalizzati durante le campagne elettorali, chi pro e chi contro, per poi dimenticarsi della loro esistenza quando il periodo di riflettori puntati si spegne.

Credo, dunque, che sia il caso di affrontare l'argomento con un pò più di acume e di attenzione verso le persone, ricordarsi i trattati firmati e che per anni abbiamo disatteso e non urlare "l'UE non fa niente", quando di risorse ne ha mandate, ma aspettava di vedere i risultati e questi sono stati - ogni volta - disattesi.

Vero che l'argomento mi tocca da vicino, ma dovrebbe toccare da vicino tutti.
Un paese che rispetta e tutela i diritti delle persone, tutela i diritti di ciascuno, migrante o autoctono, senza far grosse distinzioni.
Abbiamo fior fiore di esperti che ogni giorno, via web, grazie a saggi e testi, oppure come ospiti in trasmissioni televisive, spiegano come dovrebbero andare le cose, come dovrebbe funzionare il Paese e come andrebbero rispettate le leggi ed i tratti firmati, ma pare che tutto questo sia superfluo.

Vediamo solo il "diverso" nelle nostre strade e ci dà fastidio, ma non andiamo oltre, non ci chiediamo nè un "perchè" e nè cosa sia successo. Non ci chiediamo cosa hanno visto quegli occhi e quei piedi.Non ricordiamo il passato, quando in tempi non sospetti eravamo noi "i diversi", quelli che "rubavano il lavoro"...dalla storia non abbiamo - ancora - imparato nulla.

Mi domando, quindi, è possibile imparare dal presente?
Riflettere di più, pensare di più e pensare in un'ottica allargata, dove le persone vengono considerate come tali e non come ulteriori problemi a quelli già esistenti.

Chiara

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