Quest'anno, come l'anno scorso, sono qui a raccontare la mia Giornata Mondiale del Servizio Sociale.
Nel 2013 a Torino, nel 2014 ad Alessandria.
Quante cose, però, in anno sono cambiate?
Per quanto mi riguarda molte e tutte le ho portate con me al WSWD di Alessandria, felice di poterci essere quest'anno!
Come ben sappiamo, in tutto il mondo, il 18 marzo si celebra la "giornata", anzi per essere più corretti non ovunque si celebra la singola giornata, ma si celebra "marzo", come mese del Servizio Sociale.
Iniziative, convegni e seminari tutti rivolti al Servizio Sociale ed alle pratiche che lo caratterizzano.
Quest'anno il tema di fondo era: la Crisi Economica.
Ad Alessandria ci siamo interrogati su "Crisi economica e Sociale: quali implicazioni per il Servizio Sociale"?
Interessanti e stimolanti gli interventi dei docenti e dei rappresentanti delle istituzioni.
Meravigliosi i contributi degli studenti dei due poli universitari piemontesi, quelli di Torino mi hanno coinvolto in un gioco efficace (lascerò una foto in fondo all'articolo, ma 10 partecipanti avevano un numero, messi in ordine sparso dovevano dire una parola e per associazione di idee il numero successivo ripeteva la parola precedente e ne diceva una nuova, passandosi un gomitolo che andava a formare una rete). Quelli del Piemonte Orientale hanno toccato le corde dell'anima, mi hanno commossa e fatto sorridere...vero, anche cantare con "People have the power"
Originale e coinvolgente l'intervento di quattro colleghi che hanno interpretato, in maniera sublime "Servizio Sociale ieri, oggi e domani.: visioni e metafore possibili". Abilità da attori veramente notevoli, complimenti!
Ed ecco la novità: il call for paper. La richiesta ai colleghi di partecipare al WSWD 2014 con contributi che narrassero esperienze e progetti. Noi di "Chi sono gli Assistenti Sociali", abbiamo voluto portare la nostra idea ed il nostro progetto, per mostrare come la Crisi economica incida parecchio sulla professione e quanto quest'ultima soffra anche di una crisi di immagine dettata da programma televisivi. Per chi volesse approfondire può cliccare qui.
C'erano, anche, amiche e colleghe che hanno percorso con noi parte del cammino universitario e colleghe che erano solo un nome e qualche scambio su facebook, ma che grazie a questa giornata hanno preso forma, i sorrisi prima di tutto.
La conclusione con la testimonianza "La voce dei cittadini-utenti" è stata il fiore all'occhiello della giornata, un'idea originale ed interessane e, così come loro stessi hanno detto nel pomeriggio: "Gli utenti hanno tutta la voglia che avete voi, di combattere al vostro fianco!"
Un WSWD 2014 speciale. Importante. Ricco. Stimolante ed emozionante.
Ringrazio tutti per aver partecipato a questa occasione, agli amici nuovi e quelli con qualche anno di conoscenza, ringrazio i colleghi ed i professori, gli studenti e tutto lo staff.
Sono sempre più innamorata del mio lavoro e queste occasioni formative ne sono la conferma, mi lasciano sempre un sorriso sia in viso che sul cuore e quando sono lì, a letto, la sera, quando rifletto sul contratto in scadenza, i sacrifici e le difficoltà che spesso mi accompagnano, ripenso a questi momenti ed alle motivazioni che mi hanno portato ad essere e voler essere un'Assistente Sociale e tutto torna ad avere una forma più morbida.
Benarrivati sul mio blog. Questo spazio è dedicato alla mia versione del lavoro e del servizio sociale.
Credo che pensare socialmente sia un buon modo per accorgersi del mondo che ci circonda.
domenica 23 marzo 2014
giovedì 13 marzo 2014
Quando anche Harry Potter può essere un valido aiuto
In una giornata può capitare di tutto.
Andare tutto bene, andare tutto male...oppure un bel 50 e 50, ma sicuramente non possiamo prevedere cosa può accadere, ma essere pronti a gestire ogni evenienza, questo sì possiamo farlo.
Parto con una premessa, non sono una fan di Harry Potter fin dagli esordi, l'ho scoperto dopo, ma da quel momento non l'ho più lasciato.
L'ho visto al cinema, letto e riletto i libri, visto in tv i film, ho avuto modo di utilizzare alcuni temi presenti nelle storie per fare dibattiti filosofici (per pura passione), ma ho sempre avuto in mente di utilizzarlo come punto di partenza per lavorare con i bambini. Utilizzarlo come punto di partenza per affrontare certe tematiche ed avere un riscontro su alcuni pensieri.
Oggi è arrivato il momento.
Esco di casa con il dvd di "Harry Potter e la camera dei segreti" non sapendo se avrei potuto usarlo, oppure no, ma quando gli eventi girano a tuo favore...cogli l'attimo, diceva qualcuno!
Faccio accomodare davanti allo schermo e lascio che il film, i protagonisti, la musica ed i dialoghi mi aiutino nel lavoro.
Sapevo che qualcosa sarebbe successo.
Subito...si è spenta l'aggressività ed il viso s'è rilassato.
La contrapposizione fra "bene" e "male" ha portato a dichiarazioni che non mi sarei mai aspettata con chiari riferimenti alle relazioni che vivono quotidianamente. Il dialogo del film era: «Ascoltami bene harry perché è molto importante: non tutti i maghi sono buoni, alcuni diventano cattivi. Anni fa c'è stato un mago che è diventato cattivissimo!»
Il gioco del Quidditch mi ha permesso di capire che le tanto odiate "regole" sono state imparate, ma che rispettarle è difficile, ma quando sono gli altri a non rispettarle, eh sì che me accorgo!! Il dialogo del film era «Mi raccomando voglio un gioco pulito da tutti voi!»
"Io voglio essere Harry Potter non quello lì biondo che fa lo sbruffone!"
Quando si poteva scegliere l'animale da portare nella scuola... "Io voglio portare un leone, lo comanderei col cuore!"
Ho trascorso due ore davvero piacevoli, scoprendo e conoscendo lati di un bambino che non avevo avuto modo di esplorare.
Ora non mi resta che ringraziare la Rowling per la saga ed imparare a fare le magie!
Chiara
Andare tutto bene, andare tutto male...oppure un bel 50 e 50, ma sicuramente non possiamo prevedere cosa può accadere, ma essere pronti a gestire ogni evenienza, questo sì possiamo farlo.
Parto con una premessa, non sono una fan di Harry Potter fin dagli esordi, l'ho scoperto dopo, ma da quel momento non l'ho più lasciato.
L'ho visto al cinema, letto e riletto i libri, visto in tv i film, ho avuto modo di utilizzare alcuni temi presenti nelle storie per fare dibattiti filosofici (per pura passione), ma ho sempre avuto in mente di utilizzarlo come punto di partenza per lavorare con i bambini. Utilizzarlo come punto di partenza per affrontare certe tematiche ed avere un riscontro su alcuni pensieri.
Oggi è arrivato il momento.
Esco di casa con il dvd di "Harry Potter e la camera dei segreti" non sapendo se avrei potuto usarlo, oppure no, ma quando gli eventi girano a tuo favore...cogli l'attimo, diceva qualcuno!
Faccio accomodare davanti allo schermo e lascio che il film, i protagonisti, la musica ed i dialoghi mi aiutino nel lavoro.
Sapevo che qualcosa sarebbe successo.
Subito...si è spenta l'aggressività ed il viso s'è rilassato.
La contrapposizione fra "bene" e "male" ha portato a dichiarazioni che non mi sarei mai aspettata con chiari riferimenti alle relazioni che vivono quotidianamente. Il dialogo del film era: «Ascoltami bene harry perché è molto importante: non tutti i maghi sono buoni, alcuni diventano cattivi. Anni fa c'è stato un mago che è diventato cattivissimo!»
Il gioco del Quidditch mi ha permesso di capire che le tanto odiate "regole" sono state imparate, ma che rispettarle è difficile, ma quando sono gli altri a non rispettarle, eh sì che me accorgo!! Il dialogo del film era «Mi raccomando voglio un gioco pulito da tutti voi!»
"Io voglio essere Harry Potter non quello lì biondo che fa lo sbruffone!"
Quando si poteva scegliere l'animale da portare nella scuola... "Io voglio portare un leone, lo comanderei col cuore!"
Ho trascorso due ore davvero piacevoli, scoprendo e conoscendo lati di un bambino che non avevo avuto modo di esplorare.
Ora non mi resta che ringraziare la Rowling per la saga ed imparare a fare le magie!
Chiara
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domenica 9 marzo 2014
Elezioni OAS Piemonte, il giorno dopo (il racconto di un viaggio)
Che giornata quella di ieri, che a pensarci bene non è iniziata ieri alle 9.00, ma è iniziata circa un anno fa, quando, a maggio, in C.so Trento a Torino, il Consiglio uscente dell'Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte, ha incontrato i colleghi per aprire un confronto e dibattito in vista del rinnovo del CROAS.
Da lì è iniziato il viaggio. lì sono iniziati i pensieri, le riflessioni, le paure, ma insieme anche la voglia e la determinazione di voler fare qualcosa di concreto per quella che è la mia professione.
Decido di salire a bordo di un treno quella della Lista "far crescere la professione ed i professionisti. Per crescere e per contare", era metà maggio. Mesi di lavoro, di tappe intermedie, di conoscenze reciproche, di approfondimenti e di confronto.
Mesi intensi, indubbiamente. Così come è stata intensa quella giornata di luglio, dove, per una serie di eventi (dei quali si è già discusso e non voglio riaccendere fiamme spente), il mio viaggio ha subito una brusca franata.
Non si era fermato, assolutamente no. E' stato un altro punto di partenza, una sosta un pò più lunga ai "pit stop" dove accettare e ragionare. Una sosta, dove ricaricare pile, energie anche mentali, dove accarezzare tutto il buono che era nato e farlo crescere.
Mi riferisco ad amicizie, a conoscenze nuove, penso ai momenti di condivisione che altrimenti non ci sarebbero stati.
Quella fermata ai "box" viene interrotta quando arriva la notizia che le elezioni erano state annullate.
Tutto, o quasi, da rifare.
Si scaldano nuovamente i motori, le ruote cambiate, benzina? Serbatoio pieno.
C'era da salire a bordo nuovamente.
Il viaggio riprende con momenti di riflessione, altri di incontro e scambio, altri più sereni e meno impegnativi.
Tutto fa parte del bagaglio.
La squadra è di nuovo al completo. 11 colleghi che hanno a cuore la loro professione, consapevoli che non possono fare tutto da soli, perchè sono l'unione e la condivisione che fanno la differenza.
Dopo diversi giri, il traguardo lo vedi, lo vedi per forza quella bandiera a scacchi che sventola si fa notare anche da te.
Stanchi, affaticati, coraggiosi, determinati e consapevoli di aver fatto tutto il possibile, si raggiunge la meta.
Certo conta il percorso, ma anche il risultato ha una sua importanza.
La squadra ha "perso" due componenti, la prima volta uno.
E' un grosso dispiacere, ma non è un "addio, viaggeremo senza di te", è:
"grazie per aver viaggiato con noi fino a qui, adesso è tempo per partire verso altre mete, tieniti pronto per salire a bordo!".
Il giorno dopo l'elezione del CROAS Piemonte penso questo, se ogni avventura viene vissuta come un viaggio...tieniti sempre a partire, carico e motivato.
Il momento arriva, sempre!
Chiara
Da lì è iniziato il viaggio. lì sono iniziati i pensieri, le riflessioni, le paure, ma insieme anche la voglia e la determinazione di voler fare qualcosa di concreto per quella che è la mia professione.
Decido di salire a bordo di un treno quella della Lista "far crescere la professione ed i professionisti. Per crescere e per contare", era metà maggio. Mesi di lavoro, di tappe intermedie, di conoscenze reciproche, di approfondimenti e di confronto.
Mesi intensi, indubbiamente. Così come è stata intensa quella giornata di luglio, dove, per una serie di eventi (dei quali si è già discusso e non voglio riaccendere fiamme spente), il mio viaggio ha subito una brusca franata.
Non si era fermato, assolutamente no. E' stato un altro punto di partenza, una sosta un pò più lunga ai "pit stop" dove accettare e ragionare. Una sosta, dove ricaricare pile, energie anche mentali, dove accarezzare tutto il buono che era nato e farlo crescere.
Mi riferisco ad amicizie, a conoscenze nuove, penso ai momenti di condivisione che altrimenti non ci sarebbero stati.
Quella fermata ai "box" viene interrotta quando arriva la notizia che le elezioni erano state annullate.
Tutto, o quasi, da rifare.
Si scaldano nuovamente i motori, le ruote cambiate, benzina? Serbatoio pieno.
C'era da salire a bordo nuovamente.
Il viaggio riprende con momenti di riflessione, altri di incontro e scambio, altri più sereni e meno impegnativi.
Tutto fa parte del bagaglio.
La squadra è di nuovo al completo. 11 colleghi che hanno a cuore la loro professione, consapevoli che non possono fare tutto da soli, perchè sono l'unione e la condivisione che fanno la differenza.
Dopo diversi giri, il traguardo lo vedi, lo vedi per forza quella bandiera a scacchi che sventola si fa notare anche da te.
Stanchi, affaticati, coraggiosi, determinati e consapevoli di aver fatto tutto il possibile, si raggiunge la meta.
Certo conta il percorso, ma anche il risultato ha una sua importanza.
La squadra ha "perso" due componenti, la prima volta uno.
E' un grosso dispiacere, ma non è un "addio, viaggeremo senza di te", è:
"grazie per aver viaggiato con noi fino a qui, adesso è tempo per partire verso altre mete, tieniti pronto per salire a bordo!".
Il giorno dopo l'elezione del CROAS Piemonte penso questo, se ogni avventura viene vissuta come un viaggio...tieniti sempre a partire, carico e motivato.
Il momento arriva, sempre!
Chiara
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martedì 4 marzo 2014
Una giornata diversa: invertiamo i ruoli - Parte II
Questa estate, in agosto, ho scritto questo post: http://pensierisocialidichiarabiraghi.blogspot.it/2013/08/una-giornata-diversa-invertiamo-i-ruoli.html
Un pò per gioco, un pò per caso ed un pò perchè mi piacciono le novità quella mattina di agosto con alcuni bambini abbiamo sperimentato lo scambio di ruolo.
Non era programmato e non c'è stato un lavoro dietro ma, essendo piaciuto ed avendolo trovato utile. con una mia collega abbiamo deciso di farlo un pò più strutturato.
Al mattino una parte più riflessiva ed al pomeriggio lo scambio - vero e proprio - di ruoli.
Per la mattinata, quindi, ho pensato di fare un lavoro centrato proprio sul significato di "ruolo".
Questo il ragionamento che ho fatto insieme ai bambini, con un pò di fatica ed un pò di ironia.
"Ci svegliamo la mattina ed inizia il nostro spettacolo, quante situazioni viviamo? In quanti posti andiamo? Quante cose facciamo? E quante persone incontriamo?
Ogni volta che incontriamo qualcuno, quando andiamo a scuola, quando andiamo all'allenamento, quando andiamo a pranzo dai nonni, quando ci troviamo qui tutti insieme, tutti noi, è come se stessimo recitando per uno spettacolo. Non siamo sul palco, viviamo la nostra vita, ma ognuno di noi ha un ruolo ben preciso.
Però, io vi chiedo, interpretiamo solo un ruolo?"
Alcune risposte sono state: "No" e la mia domanda, ovviamente è stata: "perchè".
Il più grande ha risposto "perchè è normale". La risposta mi è sembrata meravigliosa e mi ha aiutato a proseguire.
"Perchè è normale, vero, quindi, quando sono qui con voi è normale che io stia attenta a voi, al nostro gruppo e far in modo che voi stiate bene e che vi divertiate nei limiti delle nostre attività...ma ad esempio, la maestra o la professoressa cosa devono fare?"
"Sono cattive" dicono. Correggo dicendo "essere cattivi è un modo di essere, ma io ho chiesto che cosa devono fare?"
A questo punto la risposta è stata: "insegnare". Ho proseguito il discorso dicendo che ci sono caratteri diversi, ma che quella è un'altra storia che potremo affrontare un'altra volta.
"Ma..." chiedo, "Se l'insegnante vi cucinasse la pasta, l'allenatore vi insegnasse la matematica e vostra mamma vi facesse fare 10 giri dello stadio, cosa accadrebbe?"
"Sarebbe strano!" Certo, se prima era normale, adesso è strano!
"Questo "strano" lo possiamo chiamare "aspettativa" che significa: da una determinata persona che sa fare quel lavoro, oppure che ha una certa posizione anche nella nostra vita posso sapere oppure immaginare che avrà un certo comportamento e farà delle cose specifiche, insegnare, cucinare, coccolare, proteggere, educare, sgridare e premiare..."
Con l'aiuto dei miei fogli colorati ho steso sul pavimento: "ruolo / ruolo?" - "Aspettative" e ho continuato chiedendo loro di dirmi cosa si aspettavano da alcune figure e sono uscite parole: "Regole, responsabilità e divertimento".
Ho scritto, infine, su dei fogli alcune situazioni che loro ben conoscevano e ne abbiamo individuato ruoli ed aspettative. (Tengo a precisare, se guardate la foto, sotto la voce "famiglia" c'è: "cane e gatto", trovo che anche gli animali abbiano un ruolo nelle nostre vite" ed i bambini hanno apprezzato).
Difficile, a volte l'attenzione calava, ma il rumore di rotelline l'ho sentito ed io, come lo scorso agosto ho vissuto mondi meravigliosi.
Chiara
Un pò per gioco, un pò per caso ed un pò perchè mi piacciono le novità quella mattina di agosto con alcuni bambini abbiamo sperimentato lo scambio di ruolo.
Non era programmato e non c'è stato un lavoro dietro ma, essendo piaciuto ed avendolo trovato utile. con una mia collega abbiamo deciso di farlo un pò più strutturato.
Al mattino una parte più riflessiva ed al pomeriggio lo scambio - vero e proprio - di ruoli.
Per la mattinata, quindi, ho pensato di fare un lavoro centrato proprio sul significato di "ruolo".
Questo il ragionamento che ho fatto insieme ai bambini, con un pò di fatica ed un pò di ironia.
"Ci svegliamo la mattina ed inizia il nostro spettacolo, quante situazioni viviamo? In quanti posti andiamo? Quante cose facciamo? E quante persone incontriamo?
Ogni volta che incontriamo qualcuno, quando andiamo a scuola, quando andiamo all'allenamento, quando andiamo a pranzo dai nonni, quando ci troviamo qui tutti insieme, tutti noi, è come se stessimo recitando per uno spettacolo. Non siamo sul palco, viviamo la nostra vita, ma ognuno di noi ha un ruolo ben preciso.
Però, io vi chiedo, interpretiamo solo un ruolo?"
Alcune risposte sono state: "No" e la mia domanda, ovviamente è stata: "perchè".
Il più grande ha risposto "perchè è normale". La risposta mi è sembrata meravigliosa e mi ha aiutato a proseguire.
"Perchè è normale, vero, quindi, quando sono qui con voi è normale che io stia attenta a voi, al nostro gruppo e far in modo che voi stiate bene e che vi divertiate nei limiti delle nostre attività...ma ad esempio, la maestra o la professoressa cosa devono fare?"
"Sono cattive" dicono. Correggo dicendo "essere cattivi è un modo di essere, ma io ho chiesto che cosa devono fare?"
A questo punto la risposta è stata: "insegnare". Ho proseguito il discorso dicendo che ci sono caratteri diversi, ma che quella è un'altra storia che potremo affrontare un'altra volta.
"Ma..." chiedo, "Se l'insegnante vi cucinasse la pasta, l'allenatore vi insegnasse la matematica e vostra mamma vi facesse fare 10 giri dello stadio, cosa accadrebbe?"
"Sarebbe strano!" Certo, se prima era normale, adesso è strano!
"Questo "strano" lo possiamo chiamare "aspettativa" che significa: da una determinata persona che sa fare quel lavoro, oppure che ha una certa posizione anche nella nostra vita posso sapere oppure immaginare che avrà un certo comportamento e farà delle cose specifiche, insegnare, cucinare, coccolare, proteggere, educare, sgridare e premiare..."
Con l'aiuto dei miei fogli colorati ho steso sul pavimento: "ruolo / ruolo?" - "Aspettative" e ho continuato chiedendo loro di dirmi cosa si aspettavano da alcune figure e sono uscite parole: "Regole, responsabilità e divertimento".
Ho scritto, infine, su dei fogli alcune situazioni che loro ben conoscevano e ne abbiamo individuato ruoli ed aspettative. (Tengo a precisare, se guardate la foto, sotto la voce "famiglia" c'è: "cane e gatto", trovo che anche gli animali abbiano un ruolo nelle nostre vite" ed i bambini hanno apprezzato).
Difficile, a volte l'attenzione calava, ma il rumore di rotelline l'ho sentito ed io, come lo scorso agosto ho vissuto mondi meravigliosi.
Chiara
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