Sì, col punto finale dopo sparse.
Accadono troppe cose durante una giornata, ognuna di queste meriterebbe una riflessione od un pensiero.
E' bene fermarsi e meditare.
Non intendo sdraiarsi e pensare a spiagge incontaminate, il rumore del mare e di gabbiani. Voglio dire meditare su quello che accade per poterne ricavare un senso, per poter trovare una soluzione o forse due, per poter sapere muovere un passo davanti all'altro - deciso e convinto.
Si piange, si urla, si ama, si bacia, ci si arrabbia col mondo ed il mondo si arrabbia con noi, cadiamo in terra così tante volte che, quasi, sarebbe più facile restare in terra e conoscere a fondo il sapore del cemento e della polvere.
Sì, ma a che pro?
Sicuramente assaggiare il gusto di cemento e polvere non è piacevole, ma riuscire a puntare nuovamente le mani e rialzarsi ha un immenso valore, ed è questo valore quello che deve darci la forza di proseguire.
Proseguire e riflettere.
Riflettere e proseguire.
Quanto lo facciamo?
Siamo disposti a farlo?
Quale motivazione diamo a quello che ci accade?
A mio avviso non sono domande così banali e scontate, anzi sono domande difficili e la loro messa in atto lo è ancor di più.
Trovare un senso, il positivo e la forza non sono cose che ci insegnano sui banchi di scuola ma, è la scuola della vita che ci permette di allenare questa nostra capacità.
Affiniamola.
Non lasciamo spazio alla disperazione.
C'è un mondo che respira, c'è una giornata da vivere e meritiamo - tutti - di non perdere la partita.
Chiara