martedì 23 dicembre 2014

I miei auguri di Buon Natale




Scriverò, forse, una banalità, ma anche quest'anno Natale arriverà puntuale.
Per le strade, nei negozi ed in qualche ufficio si "respira" aria natalizia.
In un video ho sentito dire che, nonostante le difficoltà in cui versa il nostro paese, dobbiamo festeggiare questi giorni com'è giusto che sia.
In prima battuta ero perplessa, poi, però, ho riguardato il video e ho cercato di capire, in fin dei conti, quale fosse il messaggio.

Ed ecco che l'ho trovato:

Quest'anno per mia mamma non è stato un anno facile, ed ancora adesso non è "uscita" totalmente da una serie di situazioni che, a cascata, si sono presentate alla nostra porta.
Per questo aveva deciso di non fare nè albero nè presepe e non mettere decorazioni sulla porta d'ingresso.
Questa mattina, a sorpresa, mi alzo e trovo le luci del presepe accese, un festone dorato a fare da contorno delicato e sulla porta, uscendo, ho visto il nostro auguri in stoffa con un delicato campanello all'estremità.

Se ho annoiato con questo personale aneddoto mi scuso, ma questo è il senso, cercare di fare un passo, magari difficile e pesante, ma trovare la forza di farlo.
Ho apprezzato questo "piccolo" gesto di mia mamma e cercherò di trarne insegnamento.

Credo che, mia mamma, sia passata da un "proposito" ad un "obiettivo" o ad "azione". 

Questo mi sento di augurare a tutti di avere la forza e di compiere azioni.
Se costerà fatica? Allora, quelle azioni, avranno un valore aggiunto.


Chiara




sabato 20 dicembre 2014

20 Dicembre - Giornata Internazionale della Solidarietà Umana



Ogni anno, il 20 dicembre, si celebra la giornata della "solidarietà umana".
E' stata istituita nel 2005 dalle Nazioni Unite con la Risoluzione 60/209, che identifica la solidarietà come uno dei valori fondamentali e universali che dovrebbero essere alla base delle relazioni tra i popoli del 21° secolo.

Qualche anno prima, nel 2002, l'Assemblea generale ha stabilito il Fondo Mondiale della Solidarietà con la Risoluzione 57/265 l’Assemblea Generale, che è stato poi istituito nel Febbraio 2003 come fondo fiduciario del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite. 
Lo scopo di questa giornata e di questo Fondo sono quello di ricordare a tutti la necessita' di cancellare la povertà e promuovere lo sviluppo umano e sociale, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, in particolare tra le fasce più povere della popolazione.

Gli scopi di questa giornata sono, come ricorda il sito di Onu Italia:
  • celebrare la nostra unità nella diversità
  • ricordare ai governi di rispettare i loro impegni presi negli accordi internazionali
  • accrescere la consapevolezza pubblica dell’importanza della solidarietà
  • incoraggiare il dibattito su come promuovere la solidarietà per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs) tra cui l’eliminazione della povertà.
  • incoraggiare nuove iniziative per l’eliminazione della povertà
Possono sembrare obiettivi ampi, lontani da noi oppure solamente da delegare ai decisori politici di alti livelli, ma sono convinta che, consultati anche i dati che ha diffuso Caritas nel suo rapporto, possiamo fare qualcosa nel nostro piccolo, quotidianamente.

Facendo un passo indietro, voglio riflettere su significato della parola "solidarietà": deriva dall'espressione latina "in solidum" che significava "pagare integralmente il debito", così anche l'aggettivo "solidum" significava "compatto, robusto e intero".  La storia di questa parola, però, con la Rivoluzione Francese, assume un altro significato "solidarité". Se prima il concetto era strettamente economico - giuridico, dal 1789 assume il significato di "fratellanza" e "fraternità" che è quel sentimento che i cittadini di una Nazione libera devo provare gli uni con gli altri.
Da allora la parola si usa per riferirsi, appunto, ad un sostegno reciproco, fino ad abbracciare un significato più ampio richiamato nei principi generali che invitano alla non discriminazione di razza e/o religiosa, culturale e/o politica.

Da questo piccolo viaggio nella storia e nel significato della parola voglio, però, concludere questo articolo ricordando a tutti noi l'importanza di questa giornata partendo da un livello macro, quello citato in precedenza, che è strettamente legato agli impegni assunti dai governi, a quello più micro, quello che è vicino a tutti noi.
Nella parola "vicino" si trova la soluzione: prestiamo attenzione al nostro vicino, non nascondiamoci dietro ad un "mancano i soldi" per voltare lo sguardo e non preoccuparci.

Diventiamo noi stessi promotori ed attivatori di risorse, di reti e di "Solidarité"

Ban Ki-moon oggi così ha dichiarato: «The world shapes a new sustainable development agenda to succeed the Millennium Development Goals, the largest anti-poverty campaign in history, by 2015. […]Only through collective action can we address such far reaching issues as poverty and growing inequality, climate change, chronic poverty and major health challenges, such as the Ebola outbreak in West Africa


Chiara

giovedì 18 dicembre 2014

18 dicembre - Giornata internazionale del migrante



Inizierò questo articolo, come inizio ogni post in merito ad una giornata internazionale, con un pò di storia.

Le radici di questa giornata vanno ricercate nell'anno 1990, quando le Nazioni Unite hanno adottato, il 18 dicembre appunto, la Convenzione Internazionale per la tutela dei diritti di tutti i lavoratori migranti e per i membri delle loro famiglie.
Questa convenzione è entrata in vigore il 1 luglio del 2003 ed ha lo scopo di riconoscere i diritti umani, promuovere l'accesso alla giustizia, condizioni legali di vita e di lavoro.
La giornata internazionale che oggi celebriamo, invece, è stata istituita nel 2000.

Questo piccolo accenno di storia per proseguire con alcuni dati forniti dall'OIM (Organizzazione internazionale per le migrazioni):
- circa il 3% della popolazione mondiale è migrante;
- 232 milioni di persone sono migranti internazionali;
- 4868 persone hanno persone hanno perso la vita nelle rotte migratorie, in mare, sulle montagne e nei deserti.
L'anno che sta per concludersi è l'anno che detiene il primato del maggior numero di morti, rispetto al 2013 i decessi sono, circa, il doppio; nel solo Mediterraneo sono morte 3000 persone, imbarcate su un qualsiasi mezzo che gli permettesse la traversata delle acque.

Dopo un inquadramento storico ed un veloce accenno ai numeri, credo sia, come sempre, doveroso, pensare e riflettere sulle persone.

Non usare etichette che "definiscono" lo status di quella persona;
Non pensare a cosa devo fare io, come singolo, per potermi "difendere" o proteggere, ma pensare in ottica comunitaria e ricordare che, dietro a quelle storie che sentiamo nei telegiornali e ci vengono raccontate in radio, ci sono vite umane, che un'etichetta non rende giustizia ad un essere umano, che per le ragioni più disparate, dalle più frivole come un viaggio, a quelle più serie e gravi come una guerra, ha dovuto lasciare il suo paese, dov'è nato e cresciuto.

Andare oltre la logica di protezione di quello che è "nostro", ma capire come potrebbe essere possibile creare condivisione, comprensione e diventare un paese accogliente, in grado di capire che, la vita di un essere umano, qualsiasi sia il colore della sua pelle, qualsiasi sia la sua nazionalità ha un valore e non devono essere i soli confini di uno Stato a renderlo "degno" o "clandestino".

Partire da una base comune per arrivare ad essere una società inclusiva, che dalle reciproche differenze cerca una soluzione alle difficoltà di convivenza dettate da mancate politiche migratorie e da leggi che non sono in grado di garantire i diritti esigibili ed umani delle persone.

E' innegabile il periodo di crisi che il nostro Paese sta attraversando e che, in queste condizioni, può essere difficile riuscire a pensare ad un concetto molto ampio e complesso come l' "inclusione", ma per poterlo rendere applicabile, fattibile e vivibile gli operatori sociali sono formati e proprio per questo, auspico che, i decisori politici, a tutti i livelli abbiano voglia confrontarsi con assistenti sociali, educatori, infermieri, psicologi, mediatori ed operatori interculturali e, che questi professionisti del sociale, siano in grado di interloquire.

Concludo l'articolo con le parole dell' Ambasciatore Swing “La migrazione non solo è inevitabile, ma è anche necessaria e desiderabile. Le società del Nord del mondo stanno invecchiando, mentre a Sud le popolazioni sono giovani  e in crescita. L’ascesa di sentimenti ostili nei confronti dei migranti rappresenta un crudele paradosso, in un momento storico in cui società che invecchiano hanno sempre più bisogno della migrazione per  poter continuare a creare lavoro.”

Lascio la brochure prodotta dall'OIM scaricabile in lingua inglese

Brochure giornata internazionale sito OIM (in inglese)

Chiara
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